ANALISI TECNICA

08 Febbraio 2023

La scorsa settimana i mercati finanziari hanno affrontato un test molto importante ed impegnativo: la contemporanea azione delle Banche centrali che hanno alzato ancora i tassi di interesse.

In verità gli interventi di FED e BCE erano già scontati e la reazione dei mercati è stata addirittura positiva con rialzi delle azioni e correzione dei rendimenti obbligazionari. Il focus era infatti puntato (e in certo senso rimane così) sui commenti dei governatori e sul combinato tra attese di ulteriori rialzi, il cammino dell’inflazione e le probabilità dell’arrivo della recessione.

I primi commenti porterebbero a ritenere che il ciclo di rialzi dei tassi (specialmente in USA) sia ormai entrato nella sua fase finale e che l’atteggiamento della FED sia destinato ad ammorbidirsi grazie ai segnali di raffreddamento dei prezzi. Si aggiunge a queste considerazioni (che hanno alimentato il rialzo dei listini nelle ultime settimane) il fatto che la recessione, paventata a lungo, dovrebbe essere meno probabile come si evincerebbe dai dati sull’occupazione che continuano a fornire un quadro positivo delle prospettive economiche USA.

Le borse hanno scommesso su questa evoluzione e che vi sia una certa fiducia lo si può facilmente notare guardando i grafici di quasi tutti i principali listini; da ottobre 2022 (quando eravamo alle prese con timori di recessione ampia e diffusa)  le azioni hanno recuperato velocemente e i rialzi sono stati, in media, del 30% (anche decisamente più ampi nel caso di settori e mercati particolarmente sensibili alle aspettative legate alla crescita). Questi recuperi hanno permesso il raggiungimento di livelli che sono molto vicini ai massimi registrati a fine 2021 ammortizzando quasi completamente le perdite profonde dello scorso anno, anno caratterizzato da eventi tragici e da una condizione finanziaria estremamente negativa.

È quindi naturale chiedersi se il quadro che si dipingeva a settembre 2022 che aveva solo tinte scure, sia oggi diventato chiaro e luminoso e soprattutto se sia effettivamente destinato a svilupparsi.

Guardando solo l’aspetto tecnico possiamo dire che questa ripresa molto forte dei listini ha assunto connotati, almeno per il momento, credibili. Prendendo in esame il grafico dell’indice Eurostoxx 50 si notano alcuni elementi che confermerebbero la presenza di un trend rialzista che si è rafforzato di settimana in settimana e che, secondo le leggi fondamentali dell’analisi tecnica, dovrebbe proseguire.

Da questa premessa discendono quindi alcune considerazioni che consentono di guardare alle azioni come ad una asset class che ha buone prospettive. Ovviamente i mercati non possono salire senza pause e in maniera regolare e ad ogni cambio di scenario è necessario verificare la tenuta dei trend, ma riconoscere la fase principale nella quale ci si trova porta, in genere, a commettere meno errori e a trarre vantaggi.

Nel breve periodo si notano lievi eccessi (ipercomprato) e diversi indicatori segnalano, grazie a delle divergenze, che la spinta rialzista necessità di una pausa. È quindi possibile che vi siano movimenti correttivi e/o di assestamento, ma la tendenza di fondo è solida e indica un buono stato di salute del mercato.

Sul grafico dell’Eurostoxx 50 si potrebbe individuare in area 4000 un primo supporto piuttosto importante e un secondo livello di tenuta introno a quota 3850/3900. Un aggiustamento delle quotazioni verso questi livelli non dovrebbe pertanto compromettere il trend e, ove si verificasse, rappresenterebbe una occasione di acquisto.

In generale, vi sono le condizioni per rimanere investiti in azioni e per aumentarne il peso proporzionalmente al grado di rischio.

 

 

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