LA PRIMA VERIFICA

Dopo un inizio d’anno piuttosto positivo per i mercati finanziari, sta arrivando il momento di una prima importante verifica.

Venerdì 13 gennaio verranno diffusi i dati mensili relativi ai prezzi negli Stati Uniti e i mercati saranno sottoposti a un test decisivo: se il dato non alimenterà ulteriormente le aspettative di rallentamento della corsa al rialzo dei tassi da parte della FED avremo, probabilmente, un ritracciamento delle quotazioni.

I rialzi di questi primi giorni del 2023 sono stati sostenuti proprio dall’idea che l’inflazione possa aver raggiunto il suo picco e che stia anche cominciando a scendere, avvicinando così la fine della stretta monetaria. Oltre a questa ragione di tipo macro, bisogna anche considerare che il 2022 si è chiuso in maniera negativa e che su parecchi settori il livello di ipervenduto era notevole. Ragioni tecniche, quindi, rafforzate da volumi non particolarmente robusti hanno permesso il rimbalzo di queste prime sedute.

Ora siamo però ad un bivio, almeno di breve periodo. Un dato sull’inflazione sorprendente, in un senso o nell’altro, farà muovere i prezzi e influenzerà il trend del prossimo mese. Rimane comunque da considerare che se si guarda oltre questa finestra temporale l’azione restrittiva della FED è, probabilmente, non molto distante dal suo culmine e che nel corso del 2023 le azioni dovrebbero cominciare a scontare un atteggiamento meno aggressivo da parte della Banca Centrale.

Molti indici non sono così distanti dai massimi e quindi i dubbi relativi al fatto che le borse non abbiano molto spazio per i rialzi sono in parte comprensibili, ma non possiamo tralasciare le performance da vero e proprio crollo di alcuni settori e di titoli molto presenti nei portafogli degli investitori. Stiamo chiaramente parlando dei tecnologici e in particolare di società enormi e importantissime: i FAANMG. Queste aziende hanno subito, forse per la prima volta, un processo di ridimensionamento impressionante e le loro quotazioni attuali scontano un rallentamento deciso sia in termini di crescita che di leadership. È probabile che (anzi è certo come sempre) i mercati abbiano visto giusto fino a qui, ma è altrettanto incontestabile che i processi di ristrutturazione e riorganizzazione messi in atto da queste aziende porteranno a una ripresa. Sono di questi giorni le notizie relative ai tagli di personale che quasi tutti i big della tecnologia stanno attuando e, insieme a revisioni dei modelli di business e altre pratiche di ottimizzazioni dei costi, dobbiamo pensare che nei prossimi trimestri i numeri di queste aziende torneranno ad essere attrattivi.

Saranno proprio alcuni giganti della Silicon Valley a riportare i loro dati nei prossimi giorni, immediatamente dopo la diffusione dei dati sull’inflazione. Sarà importante capire se questo processo di ristrutturazione potrà portare a una stabilizzazione delle quotazioni in modo che si crei una nuova base costruttiva. Teniamo sotto osservazione quindi questa categoria di azioni perché La loro eventuale partecipazione a una fase rialzista sarebbe sicuramente determinante per il trend dei marcati.