UNA NUOVA LEHMAN?

14 Marzo 2023

Il 22 febbraio u. s. scrivevamo su queste pagine che il quadro tecnico dell’indice FTSE Mib presentava segni di affaticamento e che una breve pausa e una correzione contenuta sarebbero state possibili e forse anche auspicabili.

Il forte recupero da fine ottobre 2022 aveva portato a guadagni nell’ordine medio del 30% e pronosticare, quindi, un rallentamento del rialzo, almeno temporaneo, sembrava sensato.

Quello che avevamo indicato come un obiettivo per la correzione (l’area di supporto a 26500/27000 punti) è stato di fatto raggiunto durante le turbolente giornate di venerdì 10 e lunedì’13 marzo a seguito dell’esplosione del caso Silicon Valley Bank ma, in tutta onestà, non avevamo certamente immaginato che l’evoluzione tecnica preventivata si sostanziasse nei tempi e nei modi a cui abbiamo assistito.

Il crack di SVB ha spostato l’attenzione del mercato dal tema macro (i tassi di interesse e la crescita) a quello micro (lo stato di salute delle aziende e del sistema finanziario), ma le priorità non sono mutate: l’inflazione, la politica monetaria delle Banche Centrali e le prospettive economiche rimangono le questioni fondamentali. Le cause e le conseguenze del dissesto finanziario di SVB non devono essere sottovalutate ma al momento non vi sono elementi per ritenere che dietro a questo evento si nascondano problemi ancora più gravi  e pericoli esiziali per le economie mondiali ed i mercati finanziari.

Ciò che è accaduto ha ragioni estremamente differenti rispetto al caso Lehman Brothers: SVB ha pagato un grave errore gestionale delle attività e passività del suo bilancio (in parte dovuto a regole non adeguate e controlli troppo blandi), Lehman Brothers è stato l’innesco di un devastante incendio causato da un azzardo morale di proporzioni gigantesche che aveva ammorbato il sistema finanziario.

Ora, senza voler liquidare il caso SVB a mero incidente di percorso, è opportuno sottolineare che le probabilità di un “contagio” a livello globale che colpisca le banche sono piuttosto basse. Gli interventi delle autorità americane per garantire i depositi dei correntisti e l’ordinato svolgimento delle operazioni di liquidazione dei titoli detenuti da SVB dovrebbero limitare le conseguenze di questo “incidente” ed evitare che una crisi di fiducia metta in discussione la solidità del sistema. La condizione economico-finanziaria delle principali banche americane (e ancor più di quelle europee) è solida: utili record, fatturati in grande espansione e, soprattutto, sovrabbondanza di capitale sono gli elementi che caratterizzano il business bancario e, pur non escludendo che vi possano essere casi particolari in controtendenza, il livello di NPL (non performing loans/crediti deteriorati) nei bilanci delle banche è molto basso e, almeno per il momento, non rappresenta un problema.

Il caso SVB ha comunque importanza se considerato in relazione alle mosse di politica monetaria della FED. Si ritiene da più parti che in questo contesto di improvvisa destabilizzazione del sistema finanziario la FED possa rallentare, se non addirittura interrompere, il suo percorso di rialzo dei tassi favorendo condizioni monetarie più accomodanti. Venerdì e lunedì, mentre le borse erano alle prese con pesantissimi ribassi azionari, i rendimenti dei Titoli di Stato ritracciavano violentemente scontando l’aumento delle probabilità di un cambio di approccio da parte della FED.

Il dato sull’inflazione pubblicato nel pomeriggio di martedì ha confermato le previsioni: l’inflazione rallenta anche se a ritmi ancora molto bassi; in precedenza i dati relativi al mercato del lavoro hanno segnalato un andamento ancora poco chiaro confermando comunque le tesi di coloro che escludono la caduta imminente in recessione.

In conclusione, riteniamo che la volatilità di questi giorni sia la conseguenza di un evento che non dovrebbe mutare il quadro di fondo. C’erano, prima che irrompesse sulla scena il caso SVB, condizioni favorevoli alla continuazione del trend positivo e sembrerebbe che le possibilità di assistere a un nuovo tentativo rialzista non siano scomparse.

Mantenere, quindi, un atteggiamento costruttivo sui mercati ci sembra la scelta più ragionevole.

                                                                                                                                                   

Se vuoi avere ulteriori informazioni riguardo ai nostri servizi, mettiti subito in contatto con noi. La riservatezza e il rispetto della privacy, sono nel patrimonio genetico della nostra Struttura.
If you want more information about our services, get in touch with us right away. Confidentiality and respect for privacy are in our DNA structure.
Tutto il contenuto di questo sito web, specialmente testi, fotografie e schemi, è protetto con il copyright.
Per l’eventuale utilizzo contattateci al numero +39 02 89709901
Assofiduciaria

Fidor S.p.A.
P. IVA 04996970150
Cod. Fiscale 02112190018
R.E.A 1093720

Contatti

Sede legale e Direzione generale
Palazzo Odeon - Via Agnello, 5
20121 Milano - ITALIA
Tel./Phone: +39 02 89709901
Fax: +39 02 86357300
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

All content on this website, especially text, photographs and diagrams, is protected by copyright.
For any use, contact us at +39 02 89709901
Assofiduciaria

Fidor S.p.A.
P. IVA 04996970150
Cod. Fiscale 02112190018
R.E.A 1093720

Contacts
Registered office and General Management
Palazzo Odeon - Via Agnello, 5
20121 Milano - ITALIA
Tel./Phone: +39 02 863571
Fax: +39 02 86357300
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.